Il massaggio thailandese ha una tradizione di oltre 2500 anni ed è indissolubilmente legato al buddismo ed alla sua diffusione nel continente asiatico. La sua origine è legata alla leggenda del fondatore del massaggio thailandese: Jīvaka Komarabhācca e all’insegnamento orale fino al diciannovesimo secolo, quando la sua scuola viene codificata e insegnata al Tempio Wat Pho di Bangkok.
Il fondatore del massaggio e della medicina thailandese, si ritiene fosse Jīvaka Komarabhācca (in thai ชีวกโกมารภัจจ์, conosciuto in Italia anche come il dottor Shivago) il medico personale di Siddharta Gautama, il Buddha Sakyamuni, dai cui insegnamenti ha anche vita il Buddhismo.
Figlio di una prostituta, nasce indesiderato a Rajgir, antica capitale del regno Magadha in India, e viene gettato nella spazzatura. trovato dal Principe Abhaya, viene condotto a corte e adottato dandogli la possibilità di studiare.
In breve tempo Jīvaka si distingue per le sue straordinarie abilità mediche, per la conoscenza della fitoterapia e senza mai dimenticare poveri e reietti, diviene il medico personale del re Bimbishara oltre che del Buddha, da cui non si separò fino alla morte, seguendolo nelle peregrinazioni che portarono alla diffusione del buddismo in tutto il continente asiatico.
La storia della vita di Shivago, di come venne ritrovato e condotto alla corte, di come curò il re e il Buddha sono descritte qui, in un dettagliato articolo in inglese. Se queste storie vi affascinano, non perdetela. Anche perché di queste storie di riscatto è ancora piena la Thailandia rurale di questi ultimi decenni.
La storia del massaggio thailandese è però più complessa di quanto suggerisca la leggenda di un singolo fondatore. Il massaggio thailandese, come la medicina tradizionale tailandese in generale, è una combinazione di influenze provenienti da sfere culturali indiane, cinesi, del sud-est asiatico e l’arte che viene praticata oggi è una sintesi di varie tradizioni di guarigione provenienti da tutto il regno di Thailandia, sintetizzate nel diciannovesimo secolo. Wikipedia ne parla approfonditamente qui.
Quando i monaci buddhisti e i discepoli del medico arrivarono nella zona dove si trova ora la Thailandia, nel III o nel II secolo a.C., diffusero questo tipo di massaggio come pratica del mettā, “gentilezza amorevole”, uno dei principali insegnamenti del Buddismo Theravada, la più antica scuola buddhista tra quelle tuttora esistenti, originata da una delle prime e più importanti scuole nate dall’insegnamento di Siddhārtha Gautama. In poco tempo questi insegnamenti si diffusero in tutta l’Asia meridionale, nel Sud-est asiatico e in modo particolare in Thailandia, Cambogia, Birmania, Laos e poi nello Sri Lanka, proprio ad opera di monaci thailandesi.
Nonostante una storia così lunga, la medicina e il massaggio erano insegnati allora oralmente, da maestro a discepolo.
I primi documenti scritti furono quasi tutti distrutti nel 1767 durante l’invasione birmana che pose fine del Regno di Ayutthaya. Fortunatamente alcuni frammenti, in lingua pali e scritti in caratteri khmer su foglie di palma, furono salvati e nel 1832 consentirono al re Rama III di incidere sui muri dell’odierno tempio Wat Pho, 60 figure del corpo che rappresentano posizioni e linee energetiche, praticamente i primi “libri di testo” sull’odierno massaggio thai.
Alcune di queste figure le potete ammirare nella foto che segue.
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Nel XIX secolo i missionari occidentali portarono nella Terra dei sorrisi la medicina allopatica alla quale la medicina tradizionale thailandese (e il massaggio thai di cui ne fa parte) fu affiancata. Ma ai primi decenni del 900 qualcosa cambiò, quando furono separate le due medicine e classificati i professionisti e gli operatori del massaggio tradizionale tailandese. Sicuramente due discipline con diversi punti di contatto, ma la confusione tra una pratica recente ed una con 2500 anni di storia dovevano essere evidenziate.
Nell’ultimo decennio del secolo scorso, venne quindi fondato il National Institute of Thai Traditional Medicine, con l’obiettivo di facilitare l’integrazione della medicina tradizionale nel servizio di salute pubblica restituendole storicità e autonomia.
Da allora il massaggio thai è considerato una branca della Medicina Tradizionale Thailandese, riconosciuto e regolamentato dal governo, promosso e protetto anche grazie alle iniziative del compianto e indimenticato re Bhumibol Adulyadej (Rama IX) e insegnato grazie a lui in decine di scuole pubbliche e private.
Grazie a questo intervento e alle scuole create sotto l’egida della famiglia reale, l’originale Massaggio thailandese si è diffuso nel mondo in centri qualificati come My Thai, dove la tradizione viene rispettata da operatori qualificati, formati e diplomati proprio in quelle scuole.
Tornando a Jīvaka (o Shivago come viene chiamato in Italia) ciò che è davvero importante quando si sceglie un centro di massaggio thailandese, è conoscere il lignaggio, la discendenza degli insegnamenti e della pratica dell’operatore che eseguirà il trattamento su di voi.
Se questi insegnamenti sono di seconda o terza mano forse non ne vale la pena. La storia del massaggio thailandese che avete appena letto lo dimostra.
Se invece prima di ogni massaggio, anche se non ve ne accorgerete, gli operatori eseguiranno il Wai Khru, la cerimonia dove ogni discepolo rende omaggio al suo maestro Jīvaka Komarabhācca, state tranquilli.
Quello che vi attende, è un trattamento che ha davvero 2500 anni di storia.
Nell’immagine di copertina: Jīvaka Komarabhācca, com’è rappresentato in fronte al Tempio del Buddha di Smeraldo a Bangkok, in Thailandia (Netfalls Remy Musser/Shutterstock)
Fonti: Wikipedia (in italiano), Wikipedia (in inglese), The Ancient Massage Foundation, Dhamma Wiki, Google Libri.
Credito dell’immagine delle figure del Tempio Wat Pho sulle linee energetiche: Helissa Grundemann/Shutterstock